(A Boris) 1. Aprendo la porta troveranno una camera senza pareti ciottoli d’argilla con spazzolino elettrico rotto alcune biscrome in polvere sotto il divano lacrime in un secchio batuffoli di lana d’agnello un algoritmo non euclideo lenzuola strappate con apostrofi messi per caso vento sulla guancia riposta nel primo cassetto Poi nani una numerosità di nani, docimologia della macellaia una camicia bianca intonsa neve e canditi un volto mai scritto…
Leggi di piùSipario al blu cobaltoLa città è sempre sveglia. Il caldo, umidità. Può darsi che piova allora i balconi sarà più facile pulirli. L’assenza comporta accumuli e detriti. Spesso organici. Di piante, siepi, verde improvvisato, verde curato, verde spontaneo. Un po’ per maestosità, un pò per meraviglia, un po’ per protezione. Un po’ per illudersi che appena fuori non ci sia catrame, su catrame, su catrame.L’uomo moderno viaggia in macchina e…
Leggi di piùMio amato nulla, mio caro vuoto, Da giorni piango come un’orchidea. Le radici sono troppo bagnate dal lamento dell’ignoranza, da un silenzio parassitante. Gli occhi allora sudano. Si rigonfiano come baccelli sotto un sole troppo lucente. Le lacrime nascono e restano prigioniere nell’ampolla. Non cadono mai. Non muoiono mai. Fuori la citta’ e’ tagliata da un vento gelido e i fiori impazziscono un po’ per volta Prima che la corda…
Leggi di piùLo stato del come – o piccolo, o minuto, o nulla La cura del dettaglio è un archetipo. Un momento dialettico intorno ad un elemento ricorsivo e ridondante. L’accadere degli opposti lungo chilometri di storie e di calanchi, fra la monotonia multicromatica dei paesaggi e lutti. Tempesta di bellezza oltre l’abbondanza dell’abbandono. Una luce antica si distende, fino alla collina opposta:- identica, se non fosse per qualche tonalità di verde…
Leggi di piùLa stagione del ventoIl vento non si ferma mai in questi giorni e a volte in verità è la lacerazione è il frammento è quella scheggia come di un vetro rotto che riflette un preciso e circoscritto angolo e per un attimo gli occhi per un attimo la chiarezza di una composta schizofrenia Nessuna stima nessun orgoglio alcuna vanità Ho letto un libro di Artaud ed era completamente pazzo mai…
Leggi di più1. Sopraggiungere all’assenza al peso sdrucciolo di fianco al nero e al bianco terso e neon Se ne parlava isteria o alchimia, affari bislacchi sugli affari bislacchi di una sovrabbondanza umana Uomini senza una casa che arrivano con tutta la loro casa invisibili e circostanziate nell’ossatura languida o al neon sui quali declina leggera al semaforo, nel tempo di due parole, seduti, in braccio da qualche parte senza una casa,…
Leggi di piùI 1. Diventa impossibile non retrocedere Non ritrovarmi attonita – unica e molteplice – sulla soglia di numerose porte. L’incontrollabilità dell’innesco. L’iperbole. L’evoluzione. L’evento che contiene tutti gli eventi. C’è. Accade. Torna sterile rimanere inorriditi di fronte agli esiti e ai risultati. Se fossi esattamente quella che scrive sarei una macchina perfetta. Il tempo non esiste – e’ uno dei cavilli epistemologici che lei cerca di disfare. E ci prova…
Leggi di piùSuite per archiLa macchina staziona a motore acceso. Tarda ad andarsene. Nessuno se ne va stasera. Loro fanno le valigie. Il tappo rosso. Il tavolo bianco. Il cerchio della luna. Terza persona. Cielo scuro. Cielo chiaro. Il triangolo del sole sulla loggetta. Le piante esagonali. Piccoli fiori rosa. Si aprono al mattino. Rimanere. Rimani. Andare. Vai. Terza persona con suite per archi.Fare le valigie. Attraversare. Campagna. Valli. Fiumi. Acque di…
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